Giulia Tollis ci restituisce un assaggio di Tu es libre testo dell’autrice Francesca Garolla, visto lo scorso dicembre al Teatro i di Milano, dove la drammaturgia contemporanea è di casa. Il testo colpisce per la forza della protagonista: un’eroina contemporanea che costringe il lettore e lo spettatore a ripensare al significato della parola libertà.
Le rubriche di MateâriuM | Scritture metropolitane | a cura di Giulia Tollis
Haner è una ragazza francese. Una studentessa, studia lettere classiche, latino e greco. È nata a Marsiglia il 15 novembre del 1993. Vive a Parigi con la madre e il padre, entrambi francesi. Il suo nome in greco significa uomo. Spiega la madre di Haner: “In greco, anèr-andròs significa uomo e maké vuol dire battaglia. […] Andromaca vuol dire uomo che combatte. È valorosa, mi è sempre piaciuta. Tu ti chiami Haner per questo.” Haner legge l’Iliade, conosce il libro di Omero, sa che Andromaca è qualcosa di più: “Andromaca ci fa capire che bisogna essere umani per fare la guerra. Che nella guerra c’è umanità. Lei fa questo, dà umanità alla guerra.”
Haner è frutto del mestiere e delle domande di un’autrice contemporanea Francesca Garolla che ha cercato questo personaggio, lo ha scritto e ha scritto la sua storia nel testo Tu es libre.
E scrivendola si è ritrovata ad essere lì, dentro a quella storia, accanto ad Haner, alla sua scelta, alle sue domande. Ha scelto di stare al suo fianco. L’autrice dialoga con questo personaggio dall’inizio alla fine del testo Tu es libre, rappresentato in prima nazionale al Teatro i di Milano per la regia di Renzo Martinelli. Un testo denso e forte. Forte del coraggio di chi sceglie di non tirare le fila a tutti i costi per forzare il senso delle azioni umane. Denso di parole, quelle di Haner, di sua madre, del padre, di un innamorato, di un’amica dell’ università, tutti chiamati a testimoniare per quella figlia, amata, amica, che, un giorno di aprile, al sorgere del sole è partita per la Siria, per unirsi a Daesh.
Haner colpisce per la capacità di argomentare, di farsi accendere dalla letteratura, di discernere vita e morte, amore e odio, umanità e violenza, destino e scelta. È un’eroina contemporanea, una Marianne che indossa il velo al posto dell’elmo e che esce di scena con una lettera e la consapevolezza di essere libera di decidere per sé.
HANER Guardo gli aerei che attraversano il cielo, e guardo gli uccelli che attraversano il cielo. E il mare che erode la terra. E il tempo, il tempo che distrugge le mura delle nostre case e delle nostre città. Il tempo che rende la nostra pelle sempre più sottile.
I confini sono qualcosa di fragile.
E allora perché stare qui?
Ho cercato le parole più belle, migliori, per dirvelo. Quelle più giuste. Quelle che spiegassero cosa vado a fare e perché. Ma non le ho trovate e non so se le troverò.
L’unica cosa che riesco a dire è che me ne vado perché cerco qualcosa in cui mettere tutta la libertà che ho. Ed è così tanta, ed è così feroce, che non si fa trattenere. Non si fa coccolare o accudire, non si fa proteggere. E non si fa raccontare.
Vado perché sono libera di andare.
Questo è l’unico motivo.
da: Tu es libre di Francesca Garolla, p.p. 47-48, Cue Press Edizioni
La storia che Francesca Garolla ha scritto per Haner è un esempio riuscito di come la drammaturgia oggi, anche in Italia, possa essere uno strumento potente e unico per parlare della società contemporanea. Parlo con un’ amica che ha vissuto e lavorato a Parigi negli ultimi tre anni e mi racconta di come molti genitori di ragazze e ragazzi francesi abbiano visto partire i propri figli per la Siria con la ferma volontà di unirsi alla lotta del Califfato. Le Figaro, Le Monde e le maggiori testate della stampa francese hanno raccontato questo fenomeno e sono molti gli specialisti che hanno tentato di dare delle risposte. Facendo delle ricerche sul web ho scoperto che il governo francese ha lanciato negli ultimi due anni delle campagne di sensibilizzazione per prevenire la radicalizzazione di giovani francesi, nati e cresciuti in famiglie francesi con i valori della Repubblica liberté, egalité, fraternité. Si tratta delle testimonianze sofferte dei genitori che hanno perso i loro figli e dei quali, nel migliore dei casi, non hanno più notizie, nel peggiore, sanno essere morti combattendo in Siria. La scelta di Haner tocca un nervo scoperto della nostra società. Ci mette in una posizione scomoda, perché ci riguarda da vicino. Haner potrebbe essere mia nipote, la mia vicina di casa, la sorella di un’amica, una delle mie giovani allieve appassionate di teatro e letteratura. E il testo di Francesca, l’autrice che si interroga nel testo e sulla scena, dimenticando la cronaca a favore dell’epica, ci lascia con una domanda chiara e cristallina, come la voce della protagonista di questa storia contemporanea: quanta e quale libertà siamo capaci di tollerare?
Francesca Garolla (Varese, 1981) è autrice e dramaturg. Dal 2005 fa parte della direzione artistica di Teatro i con Renzo Martinelli e Federica Fracassi. Se passate da Milano vi consiglio di cercare la programmazione del teatro (teatroi.org) e di andare a curiosare in questa sala nei pressi della Conca del Naviglio di leonardiana memoria: troverete testi contemporanei, scommesse drammaturgiche e compagnie indipendenti all’opera. Francesca è la dramaturg stabile di questa compagnia e di questo teatro, partner italiano del progetto di valorizzazione della drammaturgia contemporanea europea Fabulamundi. Playwriting Europe. Il testo Tu es libre è stato scritto nel corso di due residenze artistiche realizzate alla Chartreuse – Centre National des écritures du Spectacle di Villeneuve Les Avignon ed è stato tradotto in francese e presentato come mise en espace al Festival d’Avignone 2017. In Italia il testo è arrivato semifinalista al Premio Riccione 2017 e lo potete leggere nell’edizione Cue Press.
Scritture metropolitane | Assaggi di drammaturgia contemporanea made in Italy
Giulia Tollis, drammaturga e docente di scrittura teatrale. E’ nata a Udine nel 1984. Laurea in Arti Visive e dello Spettacolo allo IUAV di Venezia e diploma di scrittura teatrale alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Vive e lavora a Milano dove collabora con Ass. Cult. Teatro dei Gordi e Compagnia Guinea Pigs e insegna al corso propedeutico di scrittura teatrale della Paolo Grassi. Fa parte della direzione artistica di MateâriuM per la rassegna “Scrittori e Scritture in Castello” e conduce laboratori di scrittura.
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