Uno spaccato di una giornata come dramaturg nel teatro stabile regionale di Esslingen, in Germania.
Le rubriche di MateâriuM | Vita da dramaturg | a cura di: Anna Gubiani
Recentemente in teatro ABBIAMO ORGANIZZATO UNA MATINÉE in cui le mie due colleghe, il mio collega ed io abbiamo raccontato al pubblico in cosa consiste il nostro lavoro. Sì, perché non sono solo gli italiani a non conoscere questo mestiere, bensì in generale la/il dramaturg è un mestiere sconosciuto, anche nella sua patria, in Germania! E questo accade perché “il lavoro di ogni buona/buon dramaturg è invisibile” (questo era il titolo della nostra conferenza mattutina).
Proverò ora a raccontare in cosa consiste il nostro lavoro, raccontando la mia giornata di oggi.
Ore 9:20 arrivo in ufficio.
Alle 9:40 passa la regista di una produzione di mia competenza, per invitarmi ad ANDARE A UNA PROSSIMA PROVA. Durante questa stagione sono la DRAMATURG DI PRODUZIONE di cinque spettacoli; questo è il terzo. Siamo nella fase di lavoro in cui già sono state fatte diverse prove e ora si tratta di capire cosa ne sta venendo fuori. Il mio compito è quello di FARE DA “PRIMO SPETTATORE” E contemporaneamente DA “CRITICO”: guardo e giudico ciò che vedo. Verifico se la storia si capisce e racconto le sensazioni che ho guardando ciò che recitano. Suggerisco cambiamenti o incoraggio a lavorare nella direzione che mi pare più efficace. Sono praticamente la spalla della regista. Anche gli attori mi chiedono a volte un’opinione, ma con loro sono molto più cauta nell’esprimermi: è importante che la regista rimanga la referente delle domande degli attori ed io solo una consulente, se no si rischia di dire cose contraddittorie, che creano confusione nel lavoro. Questa attività di consulenza è invisibile. Se fosse visibile significherebbe che la/il dramaturg si è sostituito alla/al regista. E lo spettacolo sarebbe un disastro.
Ore 10:00 PARTECIPO A UNA COSIDDETTA “PROVA DI SCENOGRAFIA”. Le prove di scenografia sono delle prove tecniche in cui si verifica se un’idea di una scenografia è fattibile. Esse vengono fatte almeno 4 o 6 mesi prima dell’inizio delle prove di uno spettacolo. I componenti della produzione di questo lavoro presentano la loro idea: la/il dramaturg fa il riassunto del testo teatrale e del contesto in cui esso è nato, la/il regista racconta l’idea di messinscena e, insieme alla/lo scenografa/o verifica con lo staff tecnico che le loro idee siano realizzabili nello spazio e coi mezzi offerti dal teatro. In generale è un momento molto emozionante. E´ la nascita, fragile e incerta, di un nuovo spettacolo. La presentazione viene fatta davanti a tutti i tecnici, la sartoria, ecc. ed è uno dei rari momenti in cui i membri del teatro sentono le/i dramaturg parlare.
Ore 11:30 in ufficio RISPONDO A VARIE E-MAIL: questa è la parte più noiosa e burocratica del mestiere, ma esistono dramaturg che la amano più che andare alle prove! Le mail sono le più disparate: un regista mi scrive per DECIDERE IL CASTING della nuova produzione (lo concorderò con il direttore in base ai PROVINI CHE ABBIAMO VISTO e in base agli attori del nostro ensemble a disposizione); ricevo le critiche agli spettacoli; mi ricordano che dobbiamo SCRIVERE I TESTI CHE ANDRANNO PUBBLICATI NEL PROSSIMO CALENDARIO MENSILE; mi suggeriscono dei testi da mettere nel prossimo LIBRETTO DI SALA CHE SCRIVERÒ. Nel frattempo RISPONDO ANCHE AL TELEFONO: chiama UNA CASA EDITRICE per parlare dei diritti d’autore di un testo che stiamo mettendo in scena. A volte ci scrive anche qualcuno dal PUBBLICO con domande o commenti.
Ore 13:00 mangio qualcosa al volo. La pausa pranzo in Germania non esiste come concetto, ma dato che come dramaturg NON ESISTONO ORARI FISSI, uno se la prende come e quando vuole.
Ore 14:00 vado a Stoccarda, a incontrare altri dramaturg in un altro teatro. Questo appuntamento non è ordinario, bensì un po´speciale. Quest’anno SONO MEMBRO DELLA GIURIA DI UN PREMIO REGIONALE DI DRAMMATURGIA teatro ragazzi 2018 (noi dramaturg lo siamo a rotazione). Questo significa che OLTRE AI SOLITI COPIONI CHE LEGGO IN TEATRO PER DECIDERE LA STAGIONE TEATRALE (e dei quali CURO a volte GLI ADATTAMENTI), quest´anno leggo in più una sessantina di copioni dei partecipanti a questo concorso. La discussione con i colleghi è molto accesa e divertente: scartiamo testi con critiche asprissime e lodiamo altri con inaspettata dolcezza; su pochi abbiamo opinioni divergenti, che esprimiamo vivacemente ma in assoluto rispetto (i tedeschi per la maggior parte sono dei maghi della critica perché non si offendono mai per una critica, anzi considerano un segno di intelligenza farla e accettarla). Il dibattito va avanti fino alle 17:00.
Finalmente due ore di pausa.
Ore 19:00. Se ci fosse stato uno spettacolo curato da me, a quest’ora sarei stata, microfono alla mano, DAVANTI AL PUBBLICO A FARE UNA BREVE PRESENTAZIONE di quello che si sarebbe visto. Invece no, stasera c’è una prova filata di uno spettacolo che sta per debuttare, con la drammaturgia di una collega. Quindi ci vado in veste di DRAMATURG ESTERNO. I dramaturg esterni vengono invitati alle ultime prove di uno spettacolo per FARE I CRITICI SUPERVISORI, perché è sempre bene avere un’opinione esterna per modificare le ultime cose prima del debutto. A fine prova, verso le 22:00, do il mio feedback invisibile alla regista e vado a casa.
Non si può dire che non abbia lavorato.
Anna Gubiani, dramaturg, cofondatrice di MateâriuM. Nata nel 1977 a San Daniele del Friuli, si diploma alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e si laurea al D.A.M.S. di Bologna. Dopo alcune esperienze come autrice teatrale in Italia, nel 2007 si trasferisce in Germania, dove lavora come dramaturg nei teatri stabili di Erlangen, Stoccarda ed Esslingen.
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