Scrittura e sapori. Nasce l’Enodrammaturgia, ovvero l’abbinamento di celebri opere teatrali con rinomati vini. In questo primo appuntamento a cura del drammaturgo e sommelier Dario Paolo D’Antoni, un classico di Beckett incontra un classico della Valpolicella.
Le rubriche di MateâriuM | Enodrammaturgia | a cura di: Dario Paolo D’Antoni
ASPETTANDO GODOT
Due meravigliosi vagabondi carichi di poesia, personalità ed umanità, Vladimiro ed Estragone, attendono in aperta campagna Godot, dal quale sperano di ricevere una sistemazione. Dubbiosi sul luogo e sul giorno dell’appuntamento, ignorano chi sia Godot (e Beckett non ce lo dirà mai). Dopo lunga attesa arriva Pozzo, un uomo ricco e istrionico (beve anche del vino), con uno schiavo al guinzaglio: Lucky. Lo strambo gruppo si intrattiene per un po’, poi i nuovi arrivati se ne vanno. Giunge infine un ragazzo che annuncia che Godot non arriverà oggi, ma domani.
La trama del primo atto si ripete medesima nel secondo.
Una (tragi)commedia dell’attesa, che si svolge in un tempo bloccato. Una comicità che non si fa relegare nei propri confini. Un gioco serio e ciclico in una meta-realtà che ci regala l’oggettivazione di quel teatro dell’assurdo di cui Beckett è uno dei maggiori rappresentanti. Un testo che da sperimentale diviene di riferimento. E pensare che Vivian Mercier, critico, nel 1956 diceva: “…è una commedia in cui non accade nulla, per due volte.”
Era vero, era la rivoluzione.
AMARONE DELLA VALPOLICELLA – VALPANTENA
Nasce nell’unico cru della Valpolicella, sulle prealpine colline della Valpantena, a nord-est di Verona. Le autoctone uve, corvina veronese e rondinella, vengono raccolte a mano dalla metà di settembre. I grappoli di perfetta maturazione sono lasciati sapientemente appassire in cassette nei fruttai delle cantine. A metà gennaio, si pigia, si diraspa ed inizia quindi la fermentazione. Il primo affinamento, per circa trenta mesi, è fatto una parte in botti di rovere ed una piccola parte in barrique. Segue poi un ulteriore affinamento in bottiglia di altri sei mesi.
Il vino nel bicchiere è limpido, rosso rubino intenso con eleganti riflessi granati. Consistente. Le sensazioni olfattive sono intense, complesse e fini, come gli odori della Valpantena. Colpiscono subito i profumi di ciliegia molto matura, amarena, frutti di bosco; poi le fabulose note di spezie, frutta secca e sentori di cacao. All’assaggio è secco, di un’avvolgente e calda morbidezza. Incantevole la sottolineatura tannica. Un vino fine, equilibrato, intenso e con una persistenza affascinante, sicuramente pronto ma di grande potenzialità se lasciato qualche anno ancora in cantina.
AFFINITÀ
Due capolavori nati in maniera inaspettata, criticati al debutto e diventati riferimenti mondiali più tardi.
Samuel Beckett inizia a scrivere Aspettando Godot per distrarsi e riposarsi dalla scrittura della Trilogia. Lo scrive in francese, poi lo traduce in inglese. Priva il testo della struttura tradizionale. Rivoluziona il linguaggio mixando registri e generi, inverte il senso di: protagonista, azione, trama e intreccio. Aggiunge pause, silenzi; riparte da capo. Così rivoluziona il teatro contemporaneo.
L’Amarone nasce per caso o per errore. Alcune botti destinate al dolce Recioto –la cui fermentazione viene normalmente bloccata per conservare un alto grado zuccherino- vengono abbandonate in cantina; la fermentazione così si conclude e dà origine ad uno dei rari passiti secchi, di grande struttura, chiamato amaro per distinguerlo da quello più famoso e dolce.
Due creazioni che non rispettano la tradizione.
Nascono, debuttano e crescono assieme.
La prima etichetta dell’Amarone è del 1950. Aspettando Godot è pubblicato nel 1952 e debutta il 5 gennaio del 1953 a Parigi.
ABBINAMENTO
Profumati di poesia, di elegante spessore, caldi, secchi, morbidi, avvolgenti, intensi, esuberanti ma di notevole equilibrio. Impreziositi da una trama di grande godimento, che sfuma verso un finale incredibile e persistente. Moderni, rivoluzionari, autentici e ricchi di sostanza. Sì, entrambi. Sì, sono certo che nella bottiglia di Pozzo c’era uno dei primi Amaroni…
Aspettando chi non arriverà. Degustando un Amarone che così amaro non è. Spirito ossimorico condiviso. Meditiamo.
“Well? Shall we go? Yes, let’s go. [They do not move]”
ASSAPORATI PER VOI:
Aspettando Godot di Samuel Beckett, edizione del 1956 a cura di Carlo Fruttero, Giulio Einaudi editore.
Amarone della Valpolicella, DOCG Valpantena, 2013, cantine Bertani, 15,5% vol., temperatura di servizio 19°C.
ENODRAMMATURGIA | Leggere i grandi vini assaporando i grandi drammi
Dario Paolo D’Antoni, autore di testi teatrali, racconti e poesie, approccia alla scrittura professionale e pubblicitaria molto giovane per passare in seguito a quella creativa. Per MateâriuM conduce laboratori creativi di scrittura e di drammaturgia. Come Sommelier propone abbinamenti e degustazioni ragionate fra testi letterari e vini.
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