In un recente articolo dedicato alla figura di Marta Fiascaris, mistica ribelle che sconvolse la vita religiosa friulana del ‘600 (leggi l’articolo “Una donna antropologicamente nuova”), abbiamo analizzato due elementi che, se abbinati con la giusta dose di contrasto, possono generare dei potenti conflitti. Come ben sa chi si occupa di storie: i conflitti sono il motore principale di ogni narrazione o, per i più estremisti, i conflitti e le loro evoluzioni sono la storia (vedi: Robert McKee, Story, 2010).
I due elementi presi in esame sono:
1. il contesto storico / sociale
2. il carattere del personaggio
Quando le regole del mondo nel quale il personaggio agisce entrano in contrasto con le caratteristiche caratteriali del personaggio stesso, la storia inizia a prendere forma in modo naturale: quasi come se la storia coincidesse con la natura del personaggio, o per i più estremisti: il personaggio è la storia (vedi: Lajos Egri, L’arte della scrittura drammaturgica, 2003).
Questo tipo di formulazione della storia prende leggermente le distanze dall’attuale moda nella costruzione degli intrecci che, influenzata dal linguaggio cinematografico, individua l’origine di ogni narrazione nel desiderio del protagonista.
Nei manuali di drammaturgia e durante i corsi di scrittura ci hanno ripetuto fino alla nausea la regola aurea: “il desiderio è il motore della storia!”. Certo, funziona, ma a me pare un po’ estremista e decisamente hollywoodiana. (vedi: Yves Lavandier, L’ABC della drammaturgia vol.1, 2003)
La necessità, soprattutto in sceneggiatura più che in teatro, di partire dalla volontà del protagonista nasce dall’urgenza di orientare la scrittura delle scene verso l’azione e di farlo rapidamente!
Diversamente, una costruzione che partire dall’alchimia “contesto Vs carattere” orienta la scrittura verso un linguaggio e un ritmo maggiormente teatrali (in quanto meno frammentato e più evocativo delle forze in gioco), proponendo dei protagonisti che sembrano avere nella loro natura, più che nelle loro azioni, il seme del proprio tragico destino.
Propongo una versione smussata della “regola aurea”: il desiderio fa progredire la storia, il contrasto “carattere Vs personaggio” svelano la storia. Questa differenza tra progressione e svelamento soprattutto in teatro risulta fondamentale.
Pensate ad esempio ad Edipo re di Sofocle, Macbeth di William Shakespeare, Arriva l’uomo del ghiaccio di Eugene O’Neill. Gli esempi potrebbero essere ancora molti passando da Miller a Seneca, da Euripide a Camus. Tantissimi sono i drammi che si fondano sulla contrapposizione tra carattere (destino) e kosmos (contesto).
Edipo re, lezione magistrale di Maurizio Bettini
Ultimamente anche alcune produzioni cinematografiche stanno proponendo delle storie che si fondano su questo tipo di costruzione di conflitto. Alcuni esempi di questo tipo di costruzione si possono riscontrare in: Match Point (2005) di Woody Allen, Locke (2013) di Steven Knight, Lontano da qui (2014 e 2018) di Nadav Lapid / Sara Colangelo.
Un esempio magistrale di “carattere Vs contesto”
In queste opere cinematografiche, come nei testi teatrali sopra citati, il motore del conflitto non è dato dal desiderio del personaggio, ma dall’ineludibile natura psicologica del/la protagonista. Non a caso le opere prese in esame presentano numerose scene introspettive, simboliche o allegoriche, sono ricche di monologhi, confessioni, … a scapito di scene dedicate alla pura azione. Senza per questo intaccare la riuscita del prodotto finale.
Propongo di seguito una serie di esercizi finalizzati alla scrittura di una scena teatrale che rivela il contrasto tra la natura del personaggio e il contesto nel quale si muove.
Esercizio #1 – Le regole del gioco
Descrivi il contesto all’interno del quale si trova il/la tuo/a protagonista. Per rendere l’esercizio più funzionale dal punto di vista teatrale descrivi un contesto ristretto: un posto di lavoro, un luogo di studio, … L’importante in questa descrizione è sottolineare le regole, i principi, i valori che regolamentano tale ambiente.
Esercizio #2 – Elementi di caos
Il personaggio che sarà al centro della tua scena rappresenta un elemento di caos all’interno di questo ambiente. Quali elementi del suo carattere lo/la mettono in pericolo o creano subbuglio? Che ruolo ricopre all’interno del contesto descritto nell’esercizio #1 tanto da destare scandalo e stupore per la natura del suo carattere?
Esercizio #3 – Antagonisti e sostenitori
Che timori genera il/la protagonista attorno a sé? Che speranze induce nelle persone che lo/la circondano? Chi sono i principali elementi antagonisti che la natura del personaggio genera attorno a sé? Chi sono i principali aiutanti del/la protagonista? Che ruolo hanno costoro all’interno del contesto ideato? Come lo/la mettono in pericolo? Come potrebbero salvarlo/la?
Esercizio #4 – Visioni che spaventano
Il/la protagonista rivela, attraverso un’azione o un dialogo, la reale natura del proprio carattere. Tale rivelazione causa i timori o le speranze del personaggio secondario.
Messaggio agli scrittori: inviate l’esercizio #4 all’indirizzo info@matearium.it, sarò ben lieto di leggere i vostri elaborati.
Messaggio per gli insegnanti di scrittura e di drammaturgia: potete usare gli esercizi di MateâriuM nei vostri corsi, l’importante è sempre citare la fonte.
Alessandro Di Pauli
co-fondatore di MateâriuM, nato a San Daniele del Friuli nel 1979. Si laurea in Filosofia morale presso l’Università di Trieste nel 2004. Diploma Estudios Avanzados per il Dottorato in Scienze Teatrali dell’Università di Barcellona nel 2011. Ideatore dei progetti FELICI ma furlans & TACONS. Collabora dal 2014 con la Scuola Holden di Torino.
MARTA un podcast sulla scrittura
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